La Verità sulla Morte di Bob Marley: Cosa Occorre Sapere sulla sua Prematura Scomparsa a 36 Anni

L’eredità artistica e il tragico destino di Bob Marley continuano a catturare l’interesse di fan e di nuove generazioni. Il suo apporto alla musica reggae e l’influenza della sua filosofia di vita rimangono un punto di riferimento incancellabile. La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto nel mondo della musica, ma la sua leggenda è destinata a vivere attraverso opere e rievocazioni biografiche come il prossimo biopic “Bob Marley: One Love”. Questo articolo esplorerà le circostanze della sua morte e il modo in cui questa sarà ritratta nella pellicola che ne racconta la vita.
Vita e morte di un’icona della musica
Bob Marley, fondatore della band The Wailers e pioniere della musica reggae, non è solamente noto per le sue hit come “One Love” e “No Woman, No Cry”, ma anche per la sua spiritualità legata al Rastafarianesimo e per il sostegno alla legalizzazione della marijuana. Nel 1981, all’età di 36 anni, il mondo dovette dire addio a questa star della musica.
Una lotta contro una rara malattia
Nel luglio 1977, Bob Marley ricevette una diagnosi di melanoma lentiginoso acrale (ALM), un tipo di cancro alla pelle che insorge generalmente sui palmi delle mani, le piante dei piedi o sotto le unghie. Nonostante il consiglio dei medici di amputare il dito del piede dove era situato il melanoma, Marley rifiutò l’intervento a causa delle sue convinzioni religiose, scegliendo così di proseguire la propria carriera.
La malattia, nel frattempo, si diffuse al cervello, al fegato e ai polmoni. Nonostante tentativi di cure alternative in Germania, quali il trattamento Issels, la situazione non migliorò. Rita Marley e gli undici figli furono lasciati a piangere la prematura scomparsa di Bob, avvenuta in seguito a un malore critico durante un volo per la Giamaica, che costrinse l’aereo ad un atterraggio d’emergenza a Miami.
“Bob Marley: One Love”, il racconto cinematografico di un mito
Il film prodotto da Paramount Pictures mira a narrare la storia di Bob Marley, dal successo alle battaglie per la sua salute fino al suo decesso. Kingsley Ben-Adir interpreta il ruolo del celebre musicista, affiancato nel cast da Lashana Lynch nel ruolo di Rita e James Norton che darà volto a Chris Blackwell, il produttore discografico. Completano il quadro Sevana e Tosin Cole, nei panni dei compagni di band Judy Mowatt e Tyrone Downie. La regia è affidata a Reinaldo Marcus Green, noto per il film premio Oscar “King Richard”.
Ben-Adir, nella preparazione del suo ruolo, ha escluso l’utilizzo del metodo di recitazione e ha enfatizzato l’importanza del concentrarsi tra il “ciak” e il “taglio”, mantenendo un approccio professionale e mirato al miglioramento della scena.
Con questo approccio, il film che uscirà nelle sale il 14 febbraio si prefigge di offrire un tributo all’artista, mostrando non solo il suo talento e la sua filosofia, ma anche la sua umanità di fronte a una battaglia personale contro la malattia.