L’icona di Broadway e attrice di origine latina Chita Rivera ci ha lasciati il 30 gennaio 2024 all’età di 91 anni. Conosciuta per i suoi ruoli in produzioni di successo come “West Side Story” e “Chicago”, la sua carriera sulle scene si è estesa per oltre sette decenni, durante i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui un Kennedy Center Honor e un Tony Award.
la triste notizia
La scomparsa di Chita Rivera è stata resa nota dalla figlia Lisa Mordente, che ha comunicato come la madre sia venuta a mancare “serenamente” dopo una “breve malattia”. Lisa, a sua volta attrice di talento, si è distinta nel mondo dello spettacolo ed è l’unico figlio della celebre artista.
un legame indissolubile
Chita Rivera aveva accolto Lisa insieme all’ex marito Tony Mordente. Entrambi impegnati nel mondo del Broadway, hanno assistito alla crescita della loro figlia in un ambiente ricco di creatività. Nonostante il loro divorzio nel 1966, i due hanno mantenuto un rapporto cordiale, tanto da apparire in pubblico insieme negli anni seguenti.
– Chita Rivera
– Tony Mordente
– Lisa Mordente
successi condivisi
Lisa ha seguito le orme genitoriali dedicandosi alla recitazione. Ha partecipato a vari show televisivi dagli anni ’70 agli ’80 come “The Cosby Show” e “The A-Team”. Durante una sua intervista nel 2002, ha rivelato quanto la madre le abbia insegnato a distinguere la vita lavorativa da quella personale.
riconoscimenti sul palcoscenico
Nella sua carriera, Lisa ha fatto il suo debutto a Broadway con il musical “Platinum” nel 1978, ottenendo nel 1981 una candidatura al Tony Award per “Best Performance by a Leading Actress in a Musical” con “Marlowe”.
talento di famiglia
Oltre alla recitazione, Lisa ha mostrato un notevole talento anche come coreografa, collaborando a film di successo come “Sister Act” e “The End”, mostrando così di aver ereditato la poliedricità dei genitori nel mondo dell’intrattenimento.
Ogni dettaglio della vita di Chita Rivera e della figlia Lisa Mordente emerge non solo come un tributo alla loro carriera, ma anche come celebrazione del forte legame che la professione ha instaurato tra loro, lasciando un’impronta indelebile sia sulla scena che nella vita personale.
