Gaza: testimonianze di persone in cerca di cibo e speranza

la protesta degli studenti cuny contro la crisi umanitaria a gaza
In risposta alla grave situazione di emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza, un gruppo di studenti della City University of New York ha avviato una forma di protesta attraverso uno sciopero della fame. Questa azione collettiva si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni nazionali e internazionali, volte a denunciare le conseguenze della crisi e a chiedere interventi concreti. Di seguito vengono analizzati i dettagli dell’iniziativa, le motivazioni dietro questa scelta e il quadro generale della situazione nel territorio palestinese.
contesto e motivazioni dello sciopero della fame
Il movimento nasce dalla consapevolezza che nel territorio di Gaza, sotto blocco israeliano, si sta verificando una grave carestia causata dal blocco totale o quasi delle forniture essenziali come cibo, carburante e medicine. Dal marzo al maggio del 2025, Israele ha impedito l’ingresso di beni fondamentali nell’area, lasciando più di due milioni di palestinesi — tra cui circa 930.000 bambini — sull’orlo della fame. Il costo dei generi alimentari è aumentato drasticamente: per esempio, il prezzo di un sacco di farina da 55 libbre è salito fino a oltre 500 dollari.
le condizioni sul campo e le testimonianze
Le testimonianze raccolte mostrano come molti civili siano costretti ad affrontare condizioni estreme: famiglie che hanno perso case e scuole sono state bombardate; molte persone hanno evacuato le aree colpite vivendo per strada. Un esempio significativo è quello di Oday, un giovane appena maggiorenne che ha visto la sua casa e la scuola distrutte in attacchi recenti. La protesta degli studenti si propone anche come denuncia delle difficoltà quotidiane vissute dai residenti.
l’azione politica e umanitaria in corso
Parallelamente allo sciopero della fame avviato dagli studenti cUNY, si sono verificati diversi episodi legati all’assistenza umanitaria nel territorio assediato. La Gaza Humanitarian Foundation, ente riconosciuto con accordi israeliani-americani, ha iniziato operazioni per distribuire aiuti alimentari in centri sorvegliati da forze armate straniere. Le modalità operative sono criticate perché mettono i civili nelle condizioni di dover camminare chilometri per ottenere anche solo piccole quantità di viveri; spesso gli aiuti vengono respinti o uccisi dai soldati presenti nei punti di distribuzione.
le proteste universitarie e le richieste
I membri del movimento studentesco chiedono all’università pubblica più grande d’America — CUNY — di disinvestire dai produttori militari coinvolti nel supporto all’occupazione israeliana. Tra queste aziende figurano giganti come Raytheon e Lockheed Martin. La richiesta si ispira a precedenti storici: nel passato l’ateneo aveva già deciso di disinvestire da compagnie coinvolte con l’apartheid sudafricano o con il settore del tabacco.
attività e rischi correlati alle proteste
Dalla ripresa del conflitto nel 2023, gli studenti hanno organizzato sit-in, occupazioni temporanee ed eventi pubblici per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla causa palestinese. Molti attivisti sono stati arrestati o aggrediti dalle forze dell’ordine durante queste manifestazioni. Le proteste includono anche lo svolgimento di incontri informativi su salute fisica ed effetti dello sciopero della fame sui partecipanti.
gli effetti fisici dello sciopero
I partecipanti sono stati informati sui possibili sintomi legati alla prolungata astensione dal cibo: calo della pressione sanguigna, debolezza generale e problemi neurologici sono tra i rischi principali. Nonostante ciò, molti insisteranno nella protesta per sostenere la causa dei civili a Gaza.
sintesi delle personalità coinvolte
- Sally Zieper – MFA candidate e insegnante adjunct presso CUNY
- Angela – studentessa Ph.D., promotrice dello sciopero
- Lucien Baskin – studente in urban education impegnato nello sciopero
- Flora de Tournay – candidata al dottorato ed esperta in letteratura inglese presso Hunter College
- Bassel – padre palestinese residente a Gaza che ha perso numerosi familiari nella guerra
- Membri del cast universitario:
- Presi dell’università CUNY Joshua Brumberg
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